Illustre casata francese originaria della Provenza. Nota dalla metà XII secolo, ebbe le signorie di Tarascon, Boulbon e Romans. Rostaing fu Signore di Boulbon e Romans e Governatore di Arles nel XIII secolo; Gantelme figlio di Pietro è menzionato come Cavaliere nel 1301; Simone era Capitano Generale di Terra del Lavoro e della Contea di Molise al tempo di Roberto I Re di Sicilia; Raimondo era Signore di Chateau-Graveson nel 1314; Berardo era comandante di gente in armi nel 1343, Signore di Lavello nel 1345 e Siniscalco del Vexin; Giacomo si distinse nella guerra navale contro i siciliani nel 1348; Berengario, Signore di Albaron nel 1298, veniva indicato come famiglio del Re Carlo II di Sicilia nel 1303, fu poi Capitano Generale della Contea di Provenza nel 1305. La successione genealogica comincia con due fratelli, considerati figli di un Menappo Gantelme (venuto nel Regno di Sicilia nel 1266, secondo il De Lellis investito della città di Alvito nel 1268 e creato governatore della Sicilia), figlio a sua volta di un Rostaing Signore di Luc e Trilly e di Stefanetta del Balzo – ma il legame tra Menappo e i due presunti figli è negato dal Litta:
A1. Bertrando (+ post 1282), venne dalla Francia con Carlo I d’Angiò durante la conquista del Regno di Sicilia
(1266), il 6-1-1270 fu investito di rocca di Civita Vecchia, Vivaro e Cangiano con una entrata di 80 once; finanziò
la costruzione di una galea per la guerra in Sicilia nel 1276 insieme al fratello Giacomo.
= ………
B1. Raimondo (+ post 1309), investito di Civita Vecchia il 2-2-1270 con una entrata di 24 once, Signore di
Vivaro e Cangiano, fu comandante di 200 cavalieri nelle guerre in Piemonte e Lombardia e nel 1309 partecipò
alla guerra in Sicilia.
= ………
C1. Folcona, erede di Civita Vecchia, Vivaro e Cangiano.
= Guillaume de Montlaur, Cavaliere francese
A2. Giacomo (* ca. 1220 + 1288), venne dalla Francia con Carlo I d’Angiò durante la conquista del Regno di Sicilia
(1266), si distinse alla battaglia di Benevento e divenne Regio Consigliere di Carlo I, investito di Popoli, Rocca di
Petruro, Caramanico e Pratola dal 1268, Senatore e Vicario Regio a Roma nel 1271, ambasciatore a Genova nel
1272, Vicario in Lombardia nel 1273, ambasciatore in Austria nel 1274, Capitano Generale della Marca d’Ancona
nel 1275, Capitano Generale dell’Abruzzo Citra nel 1277 (carica che tenne almeno fino al 1284).
= Amélie, figlia di Amiel d’Agoult, Signore di Corbans e di
Saux (presso Avignone) e di Alix de Mévouillon
B1. Restaino (Rostaing, Rostaino) (* in Francia ante 1266 + 1310), Signore di Popoli e Alvito, Signore di
Lavello, Cagnano e Acciano, Signore di Terranova nel 1292; ebbe lite di confine con Berardo di Sangiorgio
per le terre di Deliceto e Montanaro nel 1290; Capitano di Salerno nel 1289, ambasciatore in Germania nel
1291, Capitano detta città di Napoli ante 1294/1304, Capitano a guerra della Capitanata e ambasciatore in
Aragona nel 1299, Giustiziere e Capitano Generale dell’Abruzzo nel 1299, ebbe 50 once di risarcimento per
i cavalli persi in guerra nel 1301, ebbe dal Re di Sicilia la somma di 60 once per aver rinunciato al feudo di
Pratola, investito di Montefalcone e Montecalvo nel 1304, armato Cavaliere dal Re di Sicilia nel 1304,
comprò Valleoscura nel 1307, ebbe Montorio, Tito, Poggio d’Ombricoli, Altavilla, Pianella, Casavecchia,
Santa Maria di Panzano e Tufo nel 1309; possedeva anche Marieri e Petrella, ma le vendette a Francesco
Marieri.
a)
= ………….
b)
= Margherita de Liceto (Saint-Lie) dei
Signori di Maida, che ebbe la dote dal marito sulla bagliva
e
le entrate di Popoli e Caramanico (poi appoggiate sul feudo di Arzano), mentre lo zio Enrico Ruffo
diede in pegno a Rostaino le città di Sinopoli e Bovalino per il
pagamento della dote di 700 once.
C1. (ex 1°) Giacomo (+ 1335), Signore di Popoli e Alvito, Giustiziere dell’Abruzzo nel 1295, partecipò alla
guerra in Sicilia nel 1309, Vicario di Firenze dal 20-7-1310, Reggente della Gran Corte Vicaria nel 1311,
Gran Panettiere del Regno (cioè Prefetto dell’Annona) prima del 1313, Podestà di Firenze nel 1313 (fece
il suo ingresso in città nel VI-1313), ambasciatore in Aragona nel 1314, vende Vignola e Castrogerardo a
Corrado Acquaviva nel 1314 (ma tali feudi devono essere tornati ai Cantelmo perché erano elencati nei
beni del figlio Giovanni), accompagnò il Duca di Calabria durante la sua permanenza a Firenze, inviato
ambasciatore in Provenza nel 1328.
= ca. 1300 Filippa, figlia ed erede di Bertrando di Reale (de Regale), che portò in dote i feudi di Cerro,
Cerreto, Bagnolo, Acquaborrana, Bovino, Castelluccio dei Sauri, Santa Maria del Monte, Acquaviva e
Montalto
D1. Giovanni (+ 1377), Signore di Popoli, Alvito, Castrogerardo, Cerro, Montalto, Acquaviva, Arzano,
Caramanico, Biccari e Bovino dal 1335 (investito il 25-6-1335), 1° Conte di Bovino dal 1335, per
eredità della moglie ebbe anche il dominio sui feudi di Orta, Arpaia, Quadrapane, Casal de Cupi,
Cancellara, Pomigliano d’Atella, Santa Maria della Fossa, Arnone, Galinaro, Roccasecca, San
Donato, Pesconesco, Malacocchiara, Tresanti, Fiorentino, Mesagne e Cervinara; Giustiziere e
Capitano Generale di Terra del Lavoro e della Contea del Molise nel 1335, poi del Principato Ultra;
il 19-1-1339 comprò il castello di San Marbino e ½ di Bagnolo, con Rocca Sassona, Castelluccio e
Acquaborrana.
= ca. 1325 Angelella Stendardo Signora di Arpaia, Quadrapane, Santa Maria della Fossa, Fiorentino,
Cervinara e Mesagne, figlia ed erede di Galasso Signore di Arpaia e Arienzo e di Filippa de Galard
(+ ca. 1335) (v.)
D2. Restaino (+ post 1382), 2° Conte di Bovino (questo feudo fu confiscato o venduto), Signore di
Popoli, Alvito, Pettorano, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca di Pizzo, la Forca di Palena, Cerro,
Castiglione, Montorio e Prezza dal 1377, fu accusato di ribellione nel 1382; comprò il castello di
Busso da Niccolò di Alife Gran Cancelliere del Regno di Sicilia nel 1343, ebbe lite per i feudi di
Forli, Castel di Sangro, Roccacinquemiglia, Cancello e Pietrabbondante nel 1352 con Andrea
Carafa.
= Tommasa di Raiano (de Reillanne), vedova di Teobaldo di Letto Signore di Gesso
E1. Giacomo (vivente 1384/1389), Signore di Popoli, Alvito, Pettorano, Pescocostanzo, Rivisondoli,
Rocca di Pizzo, la Forca di Palena, Cerro, Montorio, Castiglione e Pezza; forse fu uno dei
cavalieri napoletani che accompagnarono Ladislao I Re di Sicilia e sua madre quando resero
omaggio al Papa nel 1389 a Roma.
= ………….
F1. Restaino detto “Rostanuccio” (+ post 5-11-1407), Signore di Popoli e Alvito, fu ostile dai
Durazzo e nel 1383 subì la confisca dei beni, in seguito venne graziato; partecipò al
Parlamento tenutosi a Napoli nel 1407.
= Giovanna Ruffo, figlia di Nicola Signore di Bovalino e di Sanzia de Merleto (v.)
G1. Giacomo (vivente 6-5-1410, 1411 e 1420 + ante 1422), 1° Conte di Popoli, vende il
castello di Supino con Regio Assenso del 5-10-1399 ai Sanframondo per la cifra di
6.000 ducati; ebbe lite con Antonio e Simone di Sangro per il dominio sui feudi di
Rocca Intramonti e San Donato e fu costretto a restituirli nel 1402
= Elisabetta d’Aquino, figlia di Berardo II dei Conti di Loreto e di Orsolina de Yels
(+ post 2-12-1407) (v.)
H1. Francesco (+ 1423), 2° Conte di Popoli, Signore di Colledimezzo, Cerreto, Atino,
Rivisondoli, Acquaviva, Piezza, Corvaro, Vittorito, Forca di Palena, Castiglione e
altri feudi.
a) = 1410 Veritella Carafa, figlia di Pietro, Patrizio Napoletano e Signore di
Fossacieca e di Maria Guindazzo Signora di Lama, San Giorgio, Alfedena e
Apetino (v.)
b) = Ariccia 6-7-1422 (con dote di 5.300 ducati da pagarsi rendite del feudo di
Popoli, 15-6-1422) Maria di Capua, figlia di Andrea I 4° Conte d’Altavilla e
di Costanza di Chiaromonte dei Conti di Modica (+ post 19-1429) (v.)
H2. Antonio (+ Morcone 17-10-1439), Conte d’Alvito, poi 4° Conte d’Arce; 3° Conte
di Popoli dal 1423, possedeva anche Colledimezzo, Cerreto, Atino, Acquaviva,
Corvaro, Crasiano, Prezza, Castiglione, Torre, Vittorito, Alfedena, Arpino,
Pacentro, Pescolo e la Forca di Palena. Fu condannato a pagare alla cognata Maria
di Capua la somma di 3.800 ducati di dote il 1-9-1429; fece edificare la tribuna
della chiesa di San Girolamo a Napoli.
a) = Angiolella da Marzano, figlia di Giacomo 1° Duca di Sessa e di Caterina
Sanseverino dei Conti di Mileto (v.), già vedova di Luigi Camponeschi
dell’Aquila Conte di Montorio;
b) = Bianca (detta Brancia) da Varano, figlia di Ridolfo III Signore e Vicario
Pontificio di Camerino e di Elisabetta Malatesta dei Signori di Pesaro
(+ 1478) (v.), nel 1461 ebbe il pagamento della dote sul feudo di Pettorano.
I1. (ex 1°) Nicola (testamento: Alvito 1453, + poco dopo), Conte di Alvito con
le terre di Colledimezzo, Cerreto, Atino e Acquaviva per testamento paterno,
poco dopo però si annesse anche Popoli con Piesco, Corvaro, Craiano, Prezza,
Castiglione, Torre, Vittorito, Alfedena, Arpino, Pacentro, Pescolo e la Forca di
Palena usurpando i diritti del fratello Onofrio Gaspare, 5° Conte di Arce; 1°
Duca di Sora dal 1442 per successione della moglie, 1° Duca di Alvito con
Diploma del 19-4-1451 e una provvisione di 2.000 ducati annui; fu armato
cavaliere dal Re Alfonso V d’Aragona e partecipò al Parlamento del 1443
tenutosi a Napoli, Regio Consigliere Assistente dal 1450, fece parte della giuria
che doveva giudicare il ribelle Francesco Sanseverino Conte di Lauria nel 1451,
fu fedelissimo seguace degli aragonesi.
= Antonella dei Conti di Celano, che probabilmente portò in dote la città di Sora
J1. Giovanpaolo (o Pietro Giovanpaolo) (+ Ferrara, in esilio ….), 2° Duca di
Sora, 2° Duca di Alvito, 5° Conte di Popoli, 6° Conte d’Arce, Signore di
Colledimezzo, Cerreto, Atino, Acquaviva, Piesco, Corvaro, Raiano, Prezza,
Castiglione, Torre, Vittorito, Alfedena, Arpino, Pacentro, Pescolo e la Forca
di Palena dal 1453; usurpò i diritti del fratello Giovanni e successivamente
partecipò alla guerra contro il Re di Napoli sostenendo gli Angioini, tanto che
subì confisca il 21-11-1461; fu poi reintegrato nel dominio dei feudi ma subì
ancora confisca dopo la Congiura dei Baroni e costretto ad andare in esilio a
Ferrara; nel 1461 fu obbligato a cedere Pettorano, Valleoscura e Alfedena
allo zio Onofrio Gaspare e a pagare la dote dell’ava Bianca da Varano sul
feudo di Pettorano.
= Caterina del Balzo, figlia di Guglielmo 2° Duca d’Andria e di Maria
Brunforte (+ post 1482) (v.)
K1. Alfonso (+ post 1497), Conte di Ortona, Signore di Pesco Sansonesco,
Rivisondoli e Civitella, Signore di Atino e Belmonte (queste due ultime
erano la dote della moglie) fino al 1486, quando fu costretto ad esulare
perché partecipò alla Congiura dei Baroni; Cavaliere del Re Federico I
di Napoli.
= (contratto: Castelnuovo di Napoli 1480, dote di 4.000 ducati) Brianna
de Castro, figlia di Raimondo de Castro Visconte di Evol – Damigella
della Regina Giovanna d’Aragona.
L1. Francesco, Conte titolare di Ortona, nel 1516 rinunciò alle sue
pretese sui feudi paterni; visse esule in Francia.
= sua cugina Giovanna Cantelmo (v. oltre)
L2. Caterina, divenne monaca nel monastero della Sapienza a Napoli.
= Giovanni Alfonso Carafa 8° Conte di Montorio (v.)
L3. Stefania
L4. Maria
L5. Giovanna, monaca nel monastero dei Santi Pietro e Sebastiano a
Napoli.
K2. Sigismondo, detto
Duca di Sora; andò in esilio con il padre a Ferrara
dopo il 1461; nel 1501 mosse lite al cugino Antonio Cantelmo per
ottenere i feudi di Alfedena, Valleoscura e Pettorano, poi chiese la
restituzione dei feudi confiscati alla famiglia (Busto, Pesco Sansonesco,
Corvara,
Castiglione, Rivisondoli, Civitella, Raiano, Prezza, Ortona,
Acquaviva, Spina e
Pentime) ma venne interdetto dalla successione in
forma definitiva; i figli fecero un ricorso il 15-5-1508 ma ancora una
volta senza esito; ambasciatore estense a Roma nel 1509 e 1513, fu al
servizio del Duca di Ferrara nella guerra contro Venezia.
= Margherita Maroscelli, di famiglia patrizia ferrarese
L1. Ercole (+ in guerra a Polesella 1509), militò nell’esercito estense.
L2. Ferrante (+ post 1508).
L3. un figlio (+ post 1529), Capitano delle armate estensi.
L4. Francesco, ambasciatore estense a Roma nel 1522, poi presso il Re
di Francia e l’Imperatore Carlo V.
L5. Giulio Cesare, Prefetto e Governatore di Foligno nel 1481.
K3. Violante, fu la
favorita della Regina Isabella di Napoli, ebbe come dote
dal Re Federico I il feudo di Terranova che poi cambiò con quello di
Soriano Calabro.
= Galeotto Carafa Conte di Terranova (v.)
K4. Cornelia Camilla
= Berengario Caldora, Patrizio Napoletano
K5. Diana (o Diana Maria)
= 1471 Leonardo Caracciolo 2° Conte di Sant’Angelo (v.)
J2. Giovanni, 6° Conte di Popoli per donazione del padre del 28-9-1439
(confermata dal Re Alfonso V), alla morte del padre il feudo però fu
confiscato dal fratello Pietro Giovanpaolo; 5° Conte di Alvito dal 1461 per
confisca effettuata al fratello con le terre di Pesco Sansonesco, Corvara, la Torre, Raiano, Prezza, Cerreto, Pettorano, la rocca di Valleoscura,
Rivisondoli, Civitella Alfedena, Civitella, Rocca dei Pizzi, Rocca Intramonti, Collelongo, Pescocostanzo, la forca di Palena, 2000 ducati di provvisione annua, lo jus platearici e lo jus dohanae sugli stati di Popoli e Busso (confermato da Ferdinando I Re di Napoli il 29-11-1461 con il solo titolo di Conte).
= 1448 Giovannella Gaetani dell’Aquila d’Aragona, figlia di Onorato 6°
Conte di Fondi e di Francesca di Capua (+ post 1487) (v.)
K1. Rostaino detto “Rostangone” (+ assassinato 1514), 6° Conte d’Alvito,
7° Conte di Popoli, Signore di Pesco Sansonesco, Ortona, Prezza,
Raiano, Torre, Cerreto, Corvara, Civitella, Alfedena, Valleoscura,
Rivisondoli, Civitella, Rocca Intramonti, Rocca dei Pizzi, Collelongo,
Pescocostanzo, la forca di Palena (feudi confermati 1497), ebbe la
giurisdizione criminale su Vittorito, Pentime, Rocca del Casale, Pratola
di Valva e l’Abbazia di Santo Spirito di Valva nel 1483, fu importante
generale del Re Ferdinando I di Napoli, fu anche nominato Capitano
Generale dei Veneziani con 35.000 ducati di stipendio ma fu costretto a
Rinunciare; Patrizio Napoletano aggregato al Seggio di Nido nel 1507.
a) = Diana Camponeschi dell’Aquila, figlia di Pietro 5° Conte di
Montorio
b) = Giovanna Carafa, figlia di Giovanni Antonio 7° Conte di Montorio
e di Vittoria Lalle Camponeschi dei Conti di Montorio (v.)
L1. (ex 2°) Giovanni Giuseppe Bonaventura (+ 1560), 7° Conte di
Alvito, Signore di Raiano, Prezza, Torre di Ser Antonello, Busso,
Statello, Vittorito, Ortona, Pratola, Brittoli, Carpineto, Pentime, Roccaraso, Civitella, Civitella Alfedena, Cilerio, Roccatagliata, Ripalda, Aratura, Castelnuovo, Rocca dei Pizzi, Rocca Intramonti, Viscuri e Roccasecca dal 1514 (confermato nel 1515, confiscato per ribellione il 29-8-1529 ma riebbe parte dei feudi), nel 1516 ebbe la rinuncia dei diritti dal cognato Francesco Cantelmo sulle terre di Ortona, Rivisondoli e Civitella, Patrizio Napoletano, 1° Duca di Popoli dal 1557, 1° Conte di Pesco Sansonesco con Diploma del
III-1558; condottiero al servizio del Re di Spagna, Vicerè del Principato Citra nel 1539, Vicerè di Basilicata nel 1541, Capitano Generale dell’Abruzzo, Luogotenente Generale del Duca d’Alba Vicerè del Regno di Napoli, Consigliere Collaterale del Regno di Napoli, ebbe una provvisione di 3.000 ducati annui per meriti di guerra, Capitano Generale della Sicilia nel 1560 ma morì alla nomina; fondò a Popoli la Chiesa della Vergine Santissima del Carmine e il relativo convento di padri carmelitani; Gonfaloniere della Chiesa e Governatore Generale delle armate papali nel 1555 ma rinunciò subito. Nel 1560 refutò i propri feudi a favore dei cugini Giulio Cesare e Ascanio Cantelmo, con clausola di
successione del feudo di Ortona in favore del solo Ascanio.
= Porzia Colonna, figlia di Girolamo, Nobile Romano, e di Vittoria
Conti (v.)
M1. Scipione (+ giovane), Patrizio Napoletano.
M2. Fabrizio (+ giovane), Patrizio Napoletano.
= Caterina Caracciolo, figlia di Marcello Conte di Bicarri e di
Emilia Carafa dei Signori di Cusano (v.)
M3. Francesco (+ 1556), Patrizio Napoletano.
= (contratto: Firenze 1550, con dote di 25.000 ducati e Regio
Assenso per l’obbligazione dei beni feudali 1551) Giulia de’
Medici, figlia naturale di Alessandro I Duca di Firenze
(+ post 1588) (v.)
M4. Maria
= Orazio Carafa, Patrizio Napoletano (posizione incerta)
L2. (ex 2°) Bartolomeo (+ premorto al padre), Barone di Spina e
Patrizio Napoletano.
= Caterina Sanfelice, figlia di Pietro Signore di Sanfelice, Patrizio
Napoletano, e di Giovanna de Meo (v.)
L3. (ex 2°) Giacomo, Patrizio Napoletano; Signore di Acquaviva e Colle
di Croce, che vende nel 1529. Il Litta dice che era illegittimo, ma a torto.
= ……….
M1. Berengario detto “Cantelmo”, Patrizio Napoletano.
M2. Maddalena
= Antonio Angelo delle Macine Barone di Taranta, Campo di
Giove e delle Macine
L4. (ex 2°) Bianca Ippolita
= Gianfrancesco Gaetani
L5. (ex 2°) Giovanna
= Francesco Cantelmo (v. sopra)
L6. (ex 2°) Porzia
L7. (ex 2°) Brianna o (Diana) (+ post 1560)
= Francesco Torelli 3°
Signore di Rignano (v.)
K2. Diana
= Antonio d’Amochino Barone di Civitella
K3. Laura
= Giovanni Marieri Conte di Marieri
K4. Porzia
a) = Carlo Carafa 1° Conte di Airola (v.)
b) = Fabrizio Marramaldo, Patrizio Napoletano, che era il celebre
capitano dell’Imperatore Carlo V
J3. Antonella (+ 1437)
= ca. 1436 Antonio Colonna 2° Principe di Salerno (v.)
I2. (ex 2°) Onofrio Gaspare (+ post 1478), Conte di Popoli con i feudi di Piesco,
Corvaro, Craiano, Prezza, Castiglione, Torre, Vittorito, Alfedena, Arpino,
Pacentro, Pescolo e la Forca per volontà paterna ma subì la confisca dal fratello;
nel 1453 ebbe il pagamento della vita milizia e il feudo di Alfedena; nel 1461
ebbe confermata Alfedena con Pettorano e Valleoscura, nel 1478 ebbe Pettorano
per successione materna e fece ricorso ottenendo sentenza favorevole di
possesso.
= Lucrezia Caracciolo
J1. Antonio (+ post 1521), Signore di Alfedena, Pettorano e Valleoscura; nel
1506 diviene Patrizio di Napoli ascritto al Seggio di Nido.
a) = Margherita Pandone, figlia di Camillo Barone di Cerro, Patrizio
Napoletano, e di Lucrezia di Capua dei Conti di Palena
b) = 1521 Paola Acquaviva d’Aragona, figlia di Giulio Antonio 7° Duca di
Atri e di Caterina Orsini del Balzo dei Principi di Taranto (v.), già
vedova di Onorato Sanseverino dei Principi di Bisignano.
K1. (ex 1°) Onofrio, Signore di Alfedena, Pettorano e Valleoscura, Patrizio
Napoletano.
= Giovanna d’Ayerbe d’Aragona, figlia di Ferdinando dei Conti di
Simari e di Diana Siscara dei Conti d’Aiello (+ dopo il marito) (v.)
L1. Francesco Antonio, Signore di Alfedena, Pettorano e Valleoscura,
Patrizio Napoletano; fu uomo di lettere, poeta e soldato.
= Camilla Muscettola, figlia di Giovanni Antonio, Patrizio
Napoletano, Reggente della Regia Cancelleria e ambasciatore a
Roma, e di Giovannella Marramaldo
M1. Don Ottavio, Signore di Pettorano, Alfedena e Valleoscura
alla morte del padre e Patrizio Napoletano; 3° Duca di Popoli,
9° Conte di Alvito e Conte di Ortona alla morte dei fratelli
(Ortona fu venduta per debiti nel 1574), vendette per debiti
Alfedena nel 1556, comprò dai Caracciolo i feudi di Raiano e
Civitella nel 1584.
= Girolama Castilliar, figlia di Pietro Antonio Barone di
Vervicaro e di Cecilia Cantelmo dei Signori di Pettorano
N1. Don Fabrizio, 4° Duca di Popoli e Signore di Pettorano,
Patrizio Napoletano; fece edificare la chiesa di Gesù
Maria degli Angeli a Pettorano; per debiti alienò la contea
di Alvito nel 1593 e i feudi di Villa Latina, Atina e San
Biagio Saracinisco nel 1595 ai Gallio.
a) = Donna Clemenza Pinelli, figlia di Don Cosimo 2°
Duca d’Acerenza, Gran Cancelliere del Regno di
Napoli, e di Dianora d’Avalos
b) = Laura d’Evoli, figlia di Andrea Signore di
Castropignano e di Isabella Crispano (+ 1620) (v.)
O1. (ex 1°) Don Giuseppe, 5° Duca di Popoli, Signore di
Pettorano e Patrizio Napoletano.
= Donna Camilla Gaetani dell’Aquila d’Aragona,
figlia di Don Alfonso 1° Duca di Laurenzana e di
Giulia Carafa (+ 1606) (v.)
P1. Don Fabrizio (+ 9-2-1658), 6° Duca di Popoli,
1° Principe di Pettorano e Patrizio Napoletano;
Gentiluomo di Camera del Re di Spagna.
= 28-6-1640 Donna Beatrice Brancia 2° Duchessa
di Belvedere, figlia di Francesco, Patrizio
Napoletano, e di Ippolita Carbone dei Marchesi
di Paduli (* 15-8-1620 + ?) (v.)
Q1. Donna Camilla, monaca.
Q2. Don Giuseppe (+ 28-3-1693), 7° Duca di
Popoli e 2° Principe di Pettorano dal 1658,
Patrizio Napoletano, nel 1685 ottiene dal Re d’Inghilterra Carlo II il riconoscimento del cognome Cantelmo Stuart in quanto
discendente presunto dalla famiglia scozzese Douglas.
= 2-2-1671 Donna Diana Gaetani dell’Aquila
d’Aragona, figlia di Don Alfonso 3° Duca
di Laurenzana e Principe d’Altamura e di
Donna Porzia Carafa dei Duchi d’Andria
(v.)
R1. Donna Beatrice (+ Saragozza
26-7-1711), 3° Principessa di Pettorano e
8° Duchessa di Popoli dal 1693.
= 1690 suo zio Don Restaino Cantelmo
Stuart (v.)
R2. Donna Ippolita (* Popoli 7-12-1677 +
Napoli 20-7-1754)
= Napoli 16-6-1696 Don Vincenzo III
Carafa 6° Principe di Roccella (v.)
Q3. Donna Ippolita, monaca.
Q4. Don Giacomo (* Napoli 13-6-1645 + ivi
11-12-1702), Patrizio Napoletano; Inquisitore
di Malta nel 1678, Arcivescovo titolare di
Cesarea eletto il 27-9-1685, Nunzio in
Svizzera il 18-4-1685, Nunzio in Polonia il
22-10-1687, Nunzio in Austria il 15-10-1689,
Cardinale Prete dal 13-2-1690 (con il titolo
di San Marcellino e San Pietro 10-4-1690),
Legato a Urbino dal 27-9-1690, Arcivescovo
di Capua, Arcivescovo di Napoli dal
23-6-1691.
Q5. Don Restaino (* 1651 + Madrid 16-1-1723),
3° Principe di Pettorano e 8° Duca di Popoli dal 1693 e Patrizio Napoletano; fu al servizio del Re di Spagna: Capitano di cavalleria dal 1672, Maestro di campo di un terzo di fanteria alla guerra di Messina, Generale di Generale di battaglia nel 1687, Maestro Generale di Campo nel 1702, Capitano Generale nel 1714, Consigliere di Guerra e delle Finanze nel 1715, Grande di Spagna di prima classe dal 1722 e Maggiordomo Maggiore di Luigi di Borbone Principe delle Asturie, Cavaliere dell’Ordine dello Spirito Santo dal 26-7-1717, Cavaliere dell’Ordine di San Jago dal 1706, Cavaliere dell’Ordine del Toson d’Oro dal 1714.
= 1690 sua nipote Donna Beatrice Cantelmo
Stuart (+ Saragozza 26-7-1711) (v. sopra)
R1. Don Giuseppe (* 14-9-1692 +
7-6-1749), 4° Principe di Pettorano, 9° Duca di Popoli e Grande di Spagna di
prima classe (confermato il 7-3-1723)
dal 1723, Patrizio Napoletano; Brigadiere Maggiore nell’armata spagnola dal III-1724, Gentiluomo di Camera del Re Carlo III di Napoli nel
1736; nel 1725 fu graziato
dall’Imperatore e riottenne tutti i beni e
i feudi confiscati nel Regno di Napoli
al padre.
= Blois 22-4-1717 Caterina Berta de
Boufflers, figlia di Luigi Francesco
Duca di Boufflers, Pari e Maresciallo
di Francia, e di Caterina Carlotta de
Gramont dei Duchi di Gramont
(* 21-9-1702 + Madrid 16-7-1738).
R2. Donna Diana, monaca benedettina nel
monastero dei SS. Marcellino e Pietro a
Napoli.
R3. Don Giacomo, Patrizio Napoletano,
ecclesiastico.
R4. Donna Camilla (* 25-4-1700 + Barra
24-9-1750), 5° Principessa di Pettorano,
e 10° Duchessa di Popoli e Grande di
Spagna di prima classe nel 1749.
= 16-1-1724 Don Leonardo VII di
Tocco 5° Principe di Montemiletto
(v.)
Q6. Don Andrea (+ a Genova), Patrizio
Napoletano, militò sulle navi genovesi.
P2. Don Francesco, Patrizio Napoletano.
P3. Don Giacomo, Patrizio Napoletano.
O2. (ex 1°) Donna Girolama
O3. (ex 1°) Donna Maria
O4. (ex 2°) Don Francesco, Patrizio Napoletano.
O5. (ex
2°) Donna Isabella
O6. (ex 2°) Don Ottavio (+ Napoli 1638), Patrizio
Napoletano.
O7. (ex 2°) Don Andrea (* Pettorano 2-8-1598 +
Alcacieres 5-11-1645), Patrizio Napoletano,
comandante di picche spagnole nel 1620,
comandante di corazze e archibugieri nel 1627,
Maestro di campo di una compagnia di fanteria
napoletana nel 1628, comandante di 2 compagnie di
cavalleria, poi di un Terzo di fanteria italiana in
Fiandra, Governatore del Lussemburgo, Generale
d’artiglieria Governatore delle armi in Fiandra nel
1638, membro del Consiglio di Reggenza dei Paesi
Bassi spagnoli nel 1641, Capitano Generale in
Catalogna nel 1642, Vicerè della Navarra nel 1645
ma morì alla nomina.
O8. (ex 2°) Don Restaino (+ post 1617), Patrizio
Napoletano, Cavaliere dell’Ordine di Malta dal 1607.
O9. (ex 2°) Don Pietro Giovanni Paolo, Patrizio
Napoletano, sacerdote.
O10. (ex 2°) Don Giulio, Patrizio Napoletano.
O11. (ex 2°) Don Cesare (+ infante), Patrizio Napoletano
N2. Donna Caterina
N3. Donna Felice (+ 18-6-1646)
= 1-2-1598 Ettore Caracciolo Signore di Roccarainola
e
Patrizio Napoletano (v.)
M2. Don Giulio Cesare, 2° Duca di Popoli e 8° Conte di Alvito
per rinuncia del cugino Giuseppe Giovanni Bonaventura
indiviso con il fratello Ascanio dal 1560, Patrizio Napoletano.
= Ortensia Mareri, figlia di Gianfrancesco Conte di Mareri e
di Lavinia Savelli
M3. Don Ascanio, 2° Duca di Popoli indiviso con il fratello Giulio
Cesare e Conte di Ortona dal 1560, Patrizio Napoletano; fu al
servizio di Don Giovanni d’Austria nelle guerre contro i Turchi
e fu comandante di compagnia di fanteria napoletana su una
galea spagnola.
M4. Marzio, Patrizio Napoletano.
M5. Onofrio, Patrizio Napoletano.
M6. Cecilia
= Pietro Antonio Castilliar Barone di Vervicaro
M7. Maria
= Alfonso Pagnano Barone di Avetrana e Bricigliano
M8. Vittoria
= Domenico della Calce, Patrizio di Salerno
L2. Giovanni, Patrizio Napoletano.
= Giulia Capece Piscicelli
M1. Francesco, Patrizio Napoletano.
L3. Brianna
= Giulio Carafa dei Principi di Stigliano, Patrizio Napoletano (v.)
K2. (ex 1°) Cesare, Patrizio Napoletano, serve i francesi, ambasciatore
francese presso i turchi nel 1539, ambasciatore a Roma secondo il De
Lellis.
K3. (ex 1°) Camillo, Patrizio Napoletano.
= Isabella de Gennaro, figlia di Andrea 1° Conte di Martorano e di
Caterina Scarrera
K4. (ex 1°) Giovanna
= Girolamo di Ligni
I3. (ex 2°) Isabella (vivente 1439/1453), ebbe la dote nel testamento del fratello
Nicola.
H3. (Ni)Colantonio, ebbe alcuni castelli nella contea di Popoli in eredità dal padre, e nel
1439 ebbe dal fratello Antonio un castello sempre nella contea di Popoli.
H4. Francesca
(+ post 1439), nel testamento del
fratello Antonio ebbe la dote che non fu
pagata al tempo del primo matrimonio.
a) = Berardo di Celano
b) = Pietro Paolo dell’Aquila Barone di Contraguerra e capitano di cavalleria
napoletana
G2. Restaino, Capitano Generale del
Papa Eugenio IV contro i Colonna, Senatore di Roma e
Conte di Campagna.
G3. Antonio (+ post 1382)
= Maria Caldora (il matrimonio è riportato dal Litta e dal De Lellis, ma è da ritenere
dubbio).
F2. Berengario (+ testamento: Bagnoli 5-11-1407), 1° Conte d’Arce, Signore di Bomba,
Canzano, ¼ di Campo di Giove, Casalpiano, Botino, Montarchiato, Gambarano, Collestefano,
Forca di Palena, Malacocchiara, Montalto, Acquaviva e Atena; Gran Camerario del Regno di Sicilia ante 1407; ebbe lite per il possesso del feudo di Malacocchiara con Antonio e Simone di Sangro.
= (identità incerta, il De Lellis nega questo matrimonio) Maria Caldora, forse figlia di Luigi
Caldora, Patrizio Napoletano (+ ante
1407).
G1. Giacomo (* 1400 + post 1419-1422/ante 1467), 2° Conte d’Arce, Signore di Bomba,
Canzano, Campo di Giove, Casalpiano, Botino, Montarchiato, Gambarano, Collestefano,
la Forca di Palena, Malacocchiara, Montalto, Acquaviva e Atena e Gran Camerario del
Regno di Sicilia dal 1407 (investito il 31-10-1417); visse sotto tutela del cugino Jacopo
Caldora, ebbe lite con questo per la successione nel feudo di Pacentro nel 1419.
G2. (Indicata dall’Ammirato, naturale) Maria, ebbe 3000 ducati in
eredità
G3. (Idem) Ritella, ebbe 3.000 ducati in eredità dal padre assieme alla sorella Maria
G4. (Indicato dall’Ammirato, naturale) Giovanni, Signore di Colle di Mezzo e Strio per
testamento paterno.
= Filippella
G5. (Idem) Antonio, Signore di Colle di Stefano per testamento paterno.
F3. Giacomo, Camerario di Carlo III Re di Sicilia.
F4. Martuccia (+ post 24-2-1382), ebbe lita con il fratello Rostaino per la sua dote.
F5. Rita (+ post 5-11-1407), viene confusa con la nipote Ritella.
= Gianantonio Caldora, Patrizio Napoletano.
F6. Caterina (+ post 24-2-1382/ante 1387)
= 1381 Guglielmo III di Tocco Conte di Martina e Signore di Montemiletto
(v.)
F7. Antonella (+ post 24-2-1382), il secondo matrimonio con Adenolfo d’Aquino è probabilmente falso.
= Simone de’ Sangro
F8. Francesca o Ceccarella, ebbe lite con il fratello Restaino per la sua dote
= Giacomo Carafa, Patrizio Napoletano (v.)
F9. Giovanna, menzionata dal solo De Lellis, secondo il quale ebbe lite con il fratello Restaino
per la sua dote.
E2. Ceccarella
= Antonio Acquaviva 1° Duca d’Atri (v.)
E3. Caterina (+ post
1383), forse possedeva dei feudi, appare in un elenco di feudatari che
subirono
confische per ribellione nel 1383.
= Bertrando di Rillano (de Reillane), cavaliere di famiglia francese
E4. Porzia
= Matteo del Tufo 6° Barone di Tufo (v.)
D3.
Berengario, nel 1326 accompagnò il
padre durante la permanenza del Duca di Calabria a
Firenze.
D4. Guglielma (+ post 12-12-1326)
= (dote di 1.200 once) Enrico della Leonessa Signore di Airola (v.)
D5. (probabilmente, menzionata indirettamente da più fonti, il Bonazzi la chiama Giulia) (Giulia)
= Enrico Ruffo Signore di Gerace (v.)
C2. (ex 2°) Restaino (+ ante 1320), Signore di Pettorano, ebbe delle entrate sulle città di Sulmona e
Catignano.
= Margherita de Saint-Corban (de Corbano), figlia di Agot de Saint-Corban e di Giovanna de Pontibus
(de Ponte o Aponte) (+ post 1339), ebbe dal fratello la dote sui feudi di Torre del Tronto e Arenaro e dal testamento del padre ebbe altre 200 once, sottopose a fidecommisso i suoi beni in Atessa, Torre di Castiglione e Arenaro.
D1. Restaino, Signore di Pettorano, aveva una lite con i de’ Sangro per il possesso di Prezza e Raiano.
= ante 1339 Gemma (o Emma) di Raiano (de Reillanne)
D2. Agot
D3. Giacomo, Signore d’Albaron.
= Giovanna di Capua (+ post II-1349).
E1. Antonio, ebbe in dono
la signoria di Atena dalla madre nel febbraio 1349.
C3. (ex 2°) Giovannella
C4. (ex 2°) Cantelma (+ post 1343), fu amante del Re Roberto I di
Sicilia; nel 1323 il Re le concesse il feudo
di Roccaromana.
a) = 1297 Bertrando Bouchard dit Artus Signore di Manoppello, Caserta, Sant’Agata dei Goti,
Ducenta e Cerignola, capitano di balestrieri, ambasciatore a Venezia nel 1283 (+ poco tempo
dopo le nozze);
b) = post 1343 Tommaso Coscia Signore di Capri, Procida e Ischia e Patrizio Napoletano
B2. Berengario (+ post 1276), valletto di Carlo I d’Angiò Re di Sicilia.
B3. Franca/Francesca
= ante 1250 Raimondo del Balzo (v.)